Alzheimer: la malattia può rallentare, la storia di questo uomo fa scoprire il motivo

Una grande scoperta è stata fatta nei malati di Alzheimer. Presto le cose potrebbero cambiare e di tanto. Vediamo di cosa si tratta. 

E’ stato scoperto un gene che può rallentare e difendere dall’Alzheimer. Reso pubblico a seguito di uno studio pubblicato dalla rivista Nature Medicine e portato avanti in diversi centri di ricerca tra cui è presente anche il Massachusetts General Hospital di Boston. Ma di cosa stiamo parlando precisamente?

La scoperta sull'Alzheimer
Una scoperta sensazionale sull’Alzheimer – Mondonews24.it

Si parla di una rarissima variante del gene Reln che viene associata da decenni alla cosiddetta malattia di Alzheimer autosomica dominante (Adad) che è una malattia ereditaria della demenza con inizio precoce.

Il caso del paziente con predisposizione all’Alzheimer

La scoperta è partita da un paziente con predisposizione genetica a sviluppare l’Alzheimer intorno ai 40 anni, rimasto comunque sano fino ai 67 anni.

La scoperta sull'Alzheimer
Scoperto un gene che rallenta l’Alzheimer – mondonews24.it

I ricercatori hanno trovato una variante genetica che aiuta a prevenire la malattia e la stessa ricerca ha riscontrato anche una regione del cervello che in futuro si potrebbe usare come bersaglio terapeutico ottimale. La variante, indica una strada che potrebbe produrre un’estrema protezione e resistenza ai sintomi della malattia.

L’attenzione dei ricercatori è stata attirata da un caso in particolare inerente ad una persona che aveva una parentela nota a molti con una variante genetica che prende il nome di Paisa (Presenilina-1 E280A).

I portatori della variante Paisa iniziano con un deterioramento cognitivo intorno ai 44 anni di età, la demenza arriva intorno ai 49 anni e muoiono per complicazioni intorno ai 60 anni. All’epoca i ricercatori avevano tenuto sotto osservazione una donna la quale apparteneva a tale famiglia che non ha visto nessun tipo di danno fino a quando non ha compiuto 70 anni. Si tratta di un caso che è stato reso noto nel 2019.

All’interno del nuovo articolo pubblicato dalla rivista Nature Medicine, i ricercatori fanno riferimento ad un uomo il quale risulta essere portatore di quella che è la mutazione Paisa che risulta essere rimasto sano fino all’età di 67 anni.

A 72 anni la situazione è andata via via a peggiorare andando in direzione di una lieve demenza per poi morire a 74 anni, andando così a perdere la vita decenni dopo a differenza di coloro che possiedono la mutazione Paisa. I casi elencati aiuterebbero a capire la malattia e ad aprire nuove vie di cura.

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