Una foto di una radiografia pubblicata sul web da un dottore ha fatto scalpore, di cosa si tratta? Mai visto prima d’ora.
La storia arriva direttamente dal Brasile, dove un dottore ha condiviso online la radiografia di un suo paziente. Quello che si vede nella foto è davvero incredibile. L’uomo in questione aveva una forte tosse e si è recato in ospedale per un controllo, e quello che ha scoperto il dottore è davvero incredibile. Il dottore si chiama Vitor Borin de Souza, ed è uno specializzando presso la clinica di San Paolo ‘Botucatu‘.

Quello che il dottore ha visto nella radiografia è davvero qualcosa di sconcertante. L’uomo, affetto da cisticercosi, si è recato in ospedale con una forte tosse, molto preoccupato. Il dottore ha provveduto a fare una radiografia toracica, scoprendo qualcosa di davvero raccapricciante. Scopriamo insieme di cosa si tratta, e dei rischi che correva il paziente.
Una radiografia insolita: il dottore trova qualcosa di veramente incredibile
La storia che ha dell’assurdo arriva diretta dal Brasile, dove uno specializzando all’ospedale di San Paolo, in seguito a dei controlli su un paziente, ha notato nella sua radiografia degli elementi strani, simili a delle uova, di cosa si trattava davvero? Facciamo luce.

Dopo la radiografia, il dottore è stato in grado di vedere che il paziente era pieno di uova di tenia calcificate. Il dottore ha poi postato su Twitter le foto della radiografia per mostrare ai suoi follower quanto può essere pericolosa un’infezione da Tenia. Le macchie bianche che erano visibili nella cassa toracica erano delle uova calcificate di tenia, in seguito a un’infezione da questo parassita intestinale.
Il dottore si è poi espresso in merito alla questione salute del paziente, rassicurando i suoi follower che non correva nessun pericolo grave. Essendo quindi le uova calcificate e non in vita, il paziente poteva continuare a vivere tranquillamente senza problemi.
Spesso questo parassita prende vita in paesi dove c’è una scarsa forma di igiene, e in Brasile si contano meno di 150.000 casi l’anno. Vero è che causa anche 50.000 morti l’anno, soprattutto se viene infestato il cervello, la cosiddetta neurocisticercosi. Il caso del paziente poi, si verifica molto più comunemente in pazienti che hanno un sistema immunitario più debole e quindi più vulnerabile.